Piazza Edmondo Berselli

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Una nuova piazza a Castelnuovo intitolata allo scrittore modenese Edmondo Berselli.

Biografia

Edmondo Berselli, giornalista, scrittore e saggista, nasce a Campogalliano nel 1951.

Cresce professionalmente nella casa editrice il Mulino di Bologna, ricoprendo diversi ruoli nella direzione editoriale. Dopo la sua uscita dall’editrice, continua a fare parte del comitato di direzione della rivista “il Mulino”, di cui ricopre la carica di direttore dal 2003 al 2008.

Nel settore giornalistico, dopo avere collaborato come opinionista al “Resto del Carlino” (1989-1994), al “Messaggero” (1994-1996), alla “Stampa” (1996-1998), e a “Il Sole 24 ore” (1998-2003), fino ad aprile del 2010 lavora come editorialista per “la Repubblica” e ”L’Espresso”.

Nella sua attività alterna l’analisi dei fenomeni politici con l’interpretazione della realtà sociale e culturale dell’Italia contemporanea.

Due suoi saggi, The Sunset of Christian Democracy e Politics and Karaoke, appaiono in inglese rispettivamente in Deconstructing Italy: Italy in the Nineties (a cura di Salvatore Sechi, University of California, 1995) e in Italian Politics. The Year of the Tycoon (a cura di Richard Katz e Piero Ignazi, Westview Press, 1996).

Nel 1993 cura la sezione Politica del volume La riconquista dell’Italia (a cura di Fabio Luca Cavazza, Longanesi). Nel 1995 pubblica con il Mulino il volume L’Italia che non muore, dedicato alla politica e alla società italiana nella fase della transizione politica della prima metà degli anni Novanta.

Sempre con il Mulino, nel 1995, esce Il più mancino dei tiri, un cult book su memoria, calcio e politica, dedicato al “piede sinistro di Dio”, l’anarchico fuoriclasse Mariolino Corso.  E più tardi, nel novembre 1999, Canzoni. Storie dell’Italia leggera (riedito con un arricchimento nel marzo 2007).

Tra la fine del 1999 e l’inizio del 2000 esce il volume, redatto con Ermanno Paccagnini, Mille libri per il Duemila (Edizioni Il Sole 24 ore).

Un suo saggio sulla transizione politica italiana viene pubblicato in un fascicolo della rivista “Daedalus” dedicato all’Italia (tradotto in Italia nel volume Il caso italiano 2, a cura di Tommaso Padoa-Schioppa e Stephen R. Graubard, Garzanti, 2001; il volume comprende fra gli altri i saggi di Carlo Azeglio Ciampi, Romano Prodi, Ilvo Diamanti, Luciano Violante).

Nel 2003 esce Post-italiani. Cronache di un paese provvisorio, pubblicato da Mondadori, ritratto controverso e contraddittorio dei nuovi italiani fra politica e costume, che raggiunge un immediato successo di pubblico e suscita numerosi interventi sulla stampa nazionale.

Nel 2004 sempre da Mondadori esce un nuovo volume, Quel gran pezzo dell’Emilia, che porta come sottotitolo “Terra di comunisti, motori, musica, bel gioco, cucina grassa e italiani di classe”: una interpretazione glocal dell’Emilia come nord del sud e sud del nord, in cui si parla di politica, calcio, canzoni, automobili e in generale della vita sotto il Po.

Alla fine del 2006 sempre con Mondadori pubblica Venerati maestri. Operetta immorale sugli intelligenti d’Italia, un irridente pamphlet sui mostri sacri della cultura italiana che ottiene un’ampia risonanza critica ed eccellenti risultati di diffusione.

Nel 2007 è la volta di Adulti con riserva. Com’era allegra l’Italia prima del ’68, una ricostruzione quasi autobiografica della vicenda italiana in cui la modernizzazione durante il miracolo economico e gli anni Sessanta è l’occasione per raccontare un possibile “come eravamo“ tra il centrosinistra e l’età del beat.

Da questo libro nasce l’idea del testo teatrale Sarà una bella società: ripercorrere a suon di musica la crescita del paese, l’esplosione dei movimenti giovanili, l’apparizione di alcuni simboli generazionali diventati poi pietre miliari del nostro immaginario. Il tutto affidato alla voce e al gruppo musicale dello storico leader dei Rokes, Shel Shapiro.

Nell’ottobre 2008 pubblica con Mondadori Sinistrati, una semiamara riflessione sulla sconfitta della sinistra italiana con le elezioni politiche dell’aprile 2008.

Nel 2009, sempre con Mondadori, esce Liù, biografia morale di un cane, un libro che racconta come intelligenze diverse, umana e canina, cominciano a sfiorarsi. E come la filosofia animale può aiutare a capire il mondo e forse l’Italia.

Berselli muore l’11 aprile 2010 dopo una lunga malattia che tuttavia non gli impedisce di lavorare e di portare a termine L’economia giusta, un saggio denso e veloce alla ricerca, in tempi di crisi globale e dopo l’imbroglio liberista, di nuove vie per un’economia e una società più equa. Il libro, edito da Einaudi, esce postumo nel settembre 2010.

Nel 2011, a un anno dalla sua scomparsa, Mondadori pubblica la raccolta Quel gran pezzo dell’Italia. Tutte le opere 1995-2010.

Nel 2020, in occasione della ricorrenza del decennale, Mondadori, “la Repubblica” e “L’Espresso” danno alle stampe Cabaret Italia. Italiani e post-italiani, il meglio del giornalismo di Berselli, volume che contiene anche cinque inediti.

Trasmissioni televisive

Nel 2007 scrive e conduce Giù al Nord, programma di repertorio per RaiDue, un’indagine autorevole ma ironica sulla società, la cultura, il costume e l’economia del settentrione d’Italia dal secondo dopoguerra ai primi anni 2000.

Nel 2008 scrive e conduce Su al Sud, sempre per RaiDue, che ricalca le orme del programma precedente con uno sguardo, questa volta, rivolto al meridione d’Italia.

Nel 2009 scrive e conduce Un Paese chiamato Po, programma di inchiesta per RaiDue che mescola riprese ex novo e materiale di repertorio, e prende le mosse – e una certa parte del percorso – del leggendario “Viaggio lungo la Valle del Po, alla ricerca dei cibi genuini” di Mario Soldati del 1957. Un viaggio a cavallo tra passato e presente, dal Monviso all’Adriatico, in un intreccio di storie grandi e piccole.

Nel 2014 va in onda per RaiTre Quel gran pezzo dell’Italia, condotto da Riccardo Bocca. Sei episodi tematici che provano a raccontare l’Italia come l’aveva raccontata Berselli nei suoi libri e nei suoi articoli, attraverso una sofisticata combinazione di materiale di repertorio e testi originali di Edmondo (letti da Gioele Dix).

Trasmissioni radiofoniche

Dal 2000 al 2007 collabora con Radio 24

Dal 2008 al 2009 tiene la rubrica “Tiro mancino” il lunedì su Radio 3

Premi

  • Nel settembre 1995 Berselli vince il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi con Il più mancino dei tiri.
  • Nel 1996 riceve a Milano il “Premiolino”, uno dei più significativi riconoscimenti all’attività giornalistica.
  • Il suo libro Canzoni è uno dei vincitori del Premio Estense nel 2000 e riceve il Premio speciale della giuria al Premio Biella nello stesso anno.
  • Post-Italiani nel 2004 è finalista al premio Viareggio e al premio Estense.
  • Nel giugno 2008 riceve il premio Viareggio Terza pagina per il giornalismo culturale.
  • Nel novembre 2008, a Ravenna, riceve, sempre per la sezione cultura, il premio giornalistico Guidarello.

 

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