Gastronomia sostenibile

Piccoli consigli da portare in tavola

Assapora
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Il 18 giugno si celebra la Giornata Internazionale della Gastronomia Sostenibile, un’iniziativa istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 21 dicembre 2016 con lo scopo di attirare l’attenzione mondiale sul valore del cibo e dell’alimentazione nel perseguire uno sviluppo sostenibile

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. L’obiettivo 2 dell’Agenda 2030 è proprio quello di porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.

In quest’ottica, la gastronomia sostenibile rappresenta un punto cruciale nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile promuovendo lo sviluppo agricolo, la sicurezza alimentare, la nutrizione, la produzione alimentare sostenibile e la conservazione della biodiversità.

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Cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per essere più consapevoli e sostenibili a tavola?
Ecco alcuni consigli semplici da seguire:

Come i nonni insegnano, in cucina non si butta via niente! La tradizione ci viene incontro nella ricerca di una gastronomia più sostenibile.

Le croste di parmigiano, una volta mondate, diventano un prezioso ingrediente che arricchirà i vostri piatti e stupirà i vostri ospiti! Tagliatele a cubetti e aggiungetele al minestrone, ai risotti e alla pasta e fagioli per una vera “minestra con sorprese” nascoste.

Il gambo di cipolla e cipollotti, conosciuto nel modenese come “sgarabaza”, tagliato a rondelle può essere aggiunto a minestre e frittate.  E sapevi che anche i fiori dei cipollotti possono essere mangiati? Sono decisamente più delicati, ma impreziosiranno le vostre ricette donando un tocco insolito al piatto.

E se la cipolla è germogliata? Nessun problema! Il germoglio è ottimo mangiato fresco in insalata e il resto del bulbo può essere tranquillamente utilizzato nella preparazione delle tue ricette. La cipolla germogliata si può anche trapiantare in un vasetto per ottenere una nuova piantina. Sarà sufficiente collocare il bulbo in vaso contente del terriccio universale avendo l’accortezza di posizionarlo con la parte verde germogliata rivolta verso l’alto e con le radici interrate. Le piantine andrebbero annaffiate regolarmente, cercando di mantenere il terreno sempre umido ma mai troppo bagnato.

Cosa fare invece con le patate germogliate? Semplice: piantarle! Seziona le patate in piccoli pezzi in modo che vi siano almeno uno o due germogli in ognuno e lasciali seccare brevemente affinché perdano umidità e si eviti la marcescenza. Sotterra i pezzi di patata con il germoglio verso l’alto e distanziati tra di loro. Poni il vaso in una zona soleggiata. Non appena il germoglio cresce, spuntando dal terreno, coprilo immediatamente con la terra. Innaffia le tue patate circa una volta alla settimana. Solo quando i tuberi iniziano a formarsi puoi aumentare leggermente la quantità d’acqua. Passate circa sette od otto settimane dalla semina avrai ottenuto delle patate pronte per essere mangiate.

E se ti dovesse avanzare un po' di Lambrusco? Utilizzalo per sfumare il risotto o la carne e non temere: l’alcool evaporerà e il vino conferirà un gusto inconfondibile alle tue pietanze.
E per un dolce insolito potresti preparare uno “zabaione modenese” utilizzando il Lambrusco in sostituzione del vino liquoroso.

Cosa fare delle tagliatelle rimaste? Potresti provare a realizzare la torta di tagliatelle. Questo dolce goloso e croccante, tipico della tradizione Modenese, è costituito da una base di pasta frolla farcita con mandorle, amaretti, zucchero e Sassolino e sormontata da un dedalo di tagliatelle fresche all’uovo.

Gli ingredienti per una gastronomia più sostenibile sono pochi e semplici: consapevolezza, riduzione degli sprechi e tanta fantasia!


Ph. Cristina Santunione - Azienda UmileTerra