Cicloturismo nelle Terre di Castelli: gli itinerari più belli

In provincia di Modena, un territorio su misura per le due ruote

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cicloturismo 1

Andiamo alla scoperta di alcuni dei più interessanti percorsi cicloturistici da sperimentare nelle Terre di Castelli, dalla pianura ai primi rilievi appenninici di un angolo affascinante della provincia modenese.

I documenti ufficiali dicono che è nata in Francia, ma deve essere stato un caso, certamente un errore: la bicicletta sembra progettata per essere utilizzata in Emilia, vista la lunga storia di amore fra gli abitanti di questo territorio e i pedali, che hanno portato addirittura la città di Ferrara a fregiarsi del titolo di "città italiana delle biciclette" per l’alto numero di ciclisti circolanti. Non stupisce allora che l’Emilia-Romagna sia una delle regioni più interessanti per il cicloturismo: il territorio variegato e la presenza di ampi spazi pianeggianti incoraggiano anche i meno allenati, mentre la predisposizione di molti percorsi riservati alle biciclette ha fatto il resto.

Le Terre di Castelli, in provincia di Modena, sintetizzano queste caratteristiche, perché ai territori pianeggianti dei comuni subito a sud del capoluogo si affiancano i primi rilievi collinari, ricchi di paesaggi riposanti e salite non impossibili, e pendenze già appenniniche.

In questo articolo andremo a delineare alcuni dei più interessanti percorsi cicloturistici da sperimentare nelle Terre di Castelli: idee per una gita mordi-e-fuggi o per completare un soggiorno più lungo alla scoperta di questo affascinante angolo di territorio modenese.

Dalla valle del Guerro a quella del Panaro

Lunghezza: 41,5 km
Tempo di percorrenza: 4.30 ore
Partenza: Castelvetro di Modena
Difficoltà: medio-impegnativo
Tipo di bici: mountain bike

Un percorso che unisce due valli fluviali caratteristiche del territorio, attraverso tratti di saliscendi collinari, che richiedono una minima preparazione fisica, ma che sanno gratificare gli amanti dei panorami. Per godersi al meglio il paesaggio, è particolarmente indicata la stagione autunnale, accesa dallo spettacolare foliage di boschi e vitigni.

Prendiamo il via dal borgo di Castelvetro di Modena, nella piazza con scacchiera dove a settembre, ad anni alternati, si svolgono la Dama Vivente e la Festa a Castello, suggestive rievocazioni del Rinascimento presso questa piccola corte sulle colline modenesi. Facciamo le prime pedalate lungo la strada che collega il borgo di Castelvetro alla frazione di Levizzano Rangone, passando attraverso i filari di vite dove crescono le uve del Lambrusco Grasparossa e incontrando sul nostro percorso il piccolo e romanico Oratorio di San Michele e il Castello di Levizzano, che domina dall'alto l’abitato e le dolci colline circostanti.

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Proseguendo il percorso, da Levizzano si discende verso il corso del fiume Guerro per poi risalire sull'altro versante e raggiungere, dopo una salita discretamente impegnativa, il territorio comunale di Marano sul Panaro e in particolare la frazione di Villabianca, punto panoramico posizionato proprio sul crinale fra le due valli protagoniste del nostro giro. Da qui, con una deviazione impegnativa ma che vi consigliamo fortemente, si possono raggiungere il borgo di Denzano, con le vestigia di un castello e di una chiesa antica, e la località detta Monte Tre Croci, un'altura in posizione dominante che saprà regalarvi un panorama mozzafiato che abbraccia tutta la pianura sottostante.

Da Villabianca il giro si fa meno impegnativo: si inizia infatti con una bella discesa per raggiungere l'abitato di Marano sul Panaro, dove imboccare il Percorso Sole, un sentiero percorribile anche in bicicletta immerso tra i pioppi, i salici e gli ontani che costeggiano il fiume Panaro.

Continuando a pedalare con un dislivello in leggera e costante discesa, si raggiunge il territorio di Vignola, passando proprio sotto la Rocca medievale, e successivamente quello di Spilamberto. Qui, dopo un saluto alla splendida Rocca Rangoni, edificio simbolo della città, si attraversa l’abitato fino a raggiungere la via ciclabile per Modena.

Una volta giunti alla frazione di Sant'Eusebio, il percorso continua fino alla Strada Provinciale 569. A questo punto, chi ha ancora voglia di sfidare un’ultima salita, può scegliere di raggiungere Castelvetro di Modena attraverso via Ossi e le primissime alture che increspano la superficie pianeggiante; chi invece preferisce un ultimo tratto più rilassante, può scegliere il percorso ciclabile di via Destra Guerro, che in pochi chilometri conduce alla vista del borgo di Castelvetro e al termine del percorso.

Cicloturismo d’acqua dolce: sulle sponde del Panaro

Lunghezza: 25 km
Tempo di percorrenza: 2.50 ore
Partenza: Marano sul Panaro
Difficoltà: facile-medio
Tipo di bici: mountain bike

Questo itinerario costeggia per tutta la prima parte il corso del fiume Panaro, percorrendo il Percorso Sole-Natura; nel secondo tratto, invece, risaliamo attraversando i centri abitati delle Terre di Castelli che si affacciano sulla sponda sinistra del fiume.

La partenza è fissata in piazza Matteotti a Marano sul Panaro, il centro della vita del paese, sul quale affaccia l’antico mulino Montecuccoli, oggi sede del Museo delle Energie. Una volta in sella, si raggiunge il Percorso Sole: qui, in mezzo alla ricca vegetazione fluviale, si pedala piacevolmente su un percorso pensato per favorire il benessere e il contatto con la natura. Il percorso porta a Vignola, che si annuncia a distanza con il profilo della magnifica Rocca medievale, posta proprio in posizione strategica sul fiume. Al ritorno potremo vederla più da vicino; per il momento proseguiamo lungo il percorso, che ora prende il nome di Natura e fiancheggia le cosiddette "Basse" di Vignola, zona agricola ricca di frutteti.

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Continuiamo a seguire il corso del fiume Panaro fino a Spilamberto. Una volta arrivati all'altezza dell'abitato, usciamo dal Percorso natura ed entriamo in paese, magari per una sosta a carattere culturale e gastronomico: perché non cogliere l’occasione per visitare la Rocca Rangoni con il suo splendido parco o il Museo del Balsamico Tradizionale.

Risaliamo in sella per la seconda parte del percorso che, al contrario della prima, avrà ora una pendenza leggermente sfavorevole, ma comunque totalmente affrontabile. Imbocchiamo la ciclabile costruita sul vecchio tracciato della ferrovia Vignola-Modena e pedaliamo tra le coltivazioni di frutta della campagna generosa che si estende a sud di Spilamberto, finché non raggiungiamo l’abitato di Vignola, dove possiamo fare una pausa per visitare il suggestivo centro storico.

Per l’ultimo tratto, scendiamo verso il Centro Nuoto di Vignola e da lì imbocchiamo nuovamente il Percorso Sole per risalire verso Marano sul Panaro, godendoci il fiume, la vegetazione e la campagna con gli occhi stavolta rivolti verso l’Appennino.

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Una festa frizzante per le “bollicine rosse”

Ogni anno, a settembre, a Castelvetro di Modena è il momento di celebrare la nuova vendemmia e quindi una nuova annata per il suo rinomato vino rosso frizzante. La Sagra dell’Uva e del Lambrusco Grasparossa rimanda alle radici agricole del territorio ed è l’occasione per fare comunità e valorizzare un prodotto che ha sempre più successo nel mondo.

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Il polmone verde del fiume Panaro

Il percorso Natura unisce, correndo sulla sponda sinistra del Panaro, la città di Modena alla frazione Casona di Marano sul Panaro. Percorribile a piedi o in bicicletta, è ricco di flora e fauna tipiche dell’ambiente fluviale, è dotato di aree attrezzate per pic-nic o per fare esercizio fisico e attraverso il Parco Fluviale di Marano sul Panaro.

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Nel bianco dei fiori di ciliegio

L'ideale è percorrerla tra fine marzo e inizio aprile, quando ogni anno si rinnova lo spettacolo della fioritura dei ciliegi; ma anche nei restanti mesi, è comunque un percorso rilassante da affrontare in bicicletta o a piedi nel verde di frutteti e aziende agricole. La "Via dei Ciliegi" si estende tra Vignola e Marano, sulla sponda sinistra del Panaro, ed è uno dei percorsi preferiti da residenti e turisti.

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Cicloturismo sulla vecchia ferrovia

Lunghezza: 27 km
Tempo di percorrenza: 2.30 ore
Partenza: Castelnuovo Rangone
Difficoltà: facile
Tipo di bici: bicicletta da cicloturismo, bicicletta da città

Sul percorso della vecchia ferrovia Modena-Vignola – dismessa nel 1972 – è stata realizzata una pista ciclabile particolarmente interessante, perché attraversa le campagne del territorio delle Terre di Castelli risalendo fino a Vignola, e perché presenta ancora diverse infrastrutture della ferrovia, come ponti, vecchie stazioni, monconi di rotaia e tralicci. Inoltre, la ciclabile è pianeggiante e asfaltata, e si presta quindi al cicloturismo slow e soft, per tutta la famiglia e i livelli di preparazione.

Partenza a Castelnuovo Rangone, con ritrovo nella piazza centrale presso il simpatico Monumento al Maiale: un buon auspicio di abbondanza e fortuna per il nostro percorso! Da qui, scendiamo presso l’ex stazione per imboccare la Strada Jack Kerouac, così si chiama il tratto di pista ciclabile che passa per i territori di Castelnuovo, Spilamberto e Castelvetro di Modena: non solo un’intitolazione simbolica, dal momento che presso i vecchi caselli ferroviari sono state poste targhe che riportano brani dello scrittore americano.

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Il percorso procede pianeggiante e attraversa i torrenti Nizzola, Tiepido e Guerro grazie ai vecchi ponti in cemento armato un tempo solcati dai treni che portavano i passeggeri lungo la linea. Dell’infrastruttura ferroviaria rimangono in alcuni tratti anche i tralicci di sostegno della linea elettrica aerea, che sono diventati i pilastri per l’illuminazione stradale.

Arriviamo quindi a Spilamberto dove, dopo un breve tratto all’interno dell’abitato, torniamo a immergerci nel verde della campagna, fra frutteti e aziende agricole, per ritrovarci, dopo aver incontrato le ultime vecchie stazioni in disuso, nel territorio di Vignola. Qui possiamo scegliere di addentrarci in città, per visitare il centro storico, con la bellissima Piazza dei Contrari, la piazza monumentale sulla quale affacciano la Rocca e Palazzo Boncompagni, che custodisce la meravigliosa Scala a Chiocciola.

Da Vignola, imbocchiamo il percorso in senso inverso e col favore di una leggera pendenza favorevole per rientrare al punto di partenza, a Castelnuovo Rangone.

Ciclovia del Parco dei Sassi di Roccamalatina

Lunghezza: 54,2 km
Tempo di percorrenza: 5 ore
Partenza: Vignola
Difficoltà: impegnativo
Mezzo ideale: mountain bike

Percorso dedicato a cicloturisti allenati e che amano la sfida della salita, con la gratificazione di raggiungere i suggestivi Sassi di Roccamalatina toccando diversi punti di interesse che raccontano la civiltà dell’Appennino modenese.

Partiamo dal centro storico di Vignola, all'ombra della Rocca medievale e in posizione dominante sulla "Valle dei Ciliegi", che ogni anno in primavera offre lo spettacolo della fioritura bianca che attira visitatori da tutta Italia e dall'estero. Da qui, scendiamo verso il Percorso Natura-Sole, che costeggia il fiume Panaro sulla riva sinistra e ci permetterà di salire fino alla frazione di Casona di Marano sul Panaro. Il percorso è molto piacevole perché immerso nella ricca vegetazione fluviale e permette di rimanere all'ombra se affrontiamo questo percorso d’estate, senza contare le diverse aree attrezzate ideali per il relax o per una sosta durante la pedalata.

Arrivati a Casona, siamo ormai alle porte del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, e da qui possiamo imboccare la Ciclovia del Parco dei Sassi fino al borgo di Montecorone, nel territorio del comune di Zocca.

Il percorso sale fino a offrire suggestivi panorami sul fondovalle e sulle alture che sorgono sulla riva opposta, dove spicca il borgo antico di Festà, nel comune di Marano sul Panaro. Dopo alcuni strappi in salita e altri tratti pianeggianti, arriviamo in vista degli imponenti Sassi di Roccamalatina, per iniziare una sorta di circuito che gira intorno a questi rilievi rocciosi suggestivi e antichissimi.

cicloturismo sassi di roccamalatina

Pedalare nel cuore del Parco dei Sassi di Roccamalatina è una bellissima esperienza per chi ama la natura. Qui si incontrano specie vegetali e animali che appartengono ai diversi ambiti della pianura e della montagna: così, accanto ad arbusti da vegetazione mediterranea troviamo i boschi di faggi, castagni e roverelle, abitati da una fauna selvatica fatta di tassi, istrici, volpi, caprioli, scoiattoli e falchi pellegrini.

Il parco abbraccia inoltre un territorio ricco di storia, e, pedalando, possiamo sfiorare alcuni luoghi che appartengono al rapporto secolare tra l’uomo e queste montagne, come la Pieve di Trebbio, chiesa plebana di impianto romanico del XII secolo, e il Borgo di Castellino delle Formiche, di origine medievale e quasi mimetizzato ai margini del bosco.

Terminata la "circumnavigazione" dei Sassi, possiamo riprendere la strada che ci ha condotto fin qui per rientrare al punto d’inizio, a Vignola.

Rotaie e pedali

Se venite da fuori provincia, per raggiungere le Terre di Castelli e affrontare uno dei percorsi ciclabili che vi abbiamo consigliato non avete bisogno dell’auto: Vignola è infatti collegata alla stazione di Bologna Centrale tramite la linea ferroviaria TPER Bologna – Casalecchio – Vignola, e sui treni della tratta è possibile caricare la bicicletta. Così, una volta arrivati alla stazione di Vignola, potete montare in sella e immettervi sulle principali ciclovie del territorio, mentre, facendo il percorso inverso, è possibile da Vignola raggiungere in treno Bologna con la propria bicicletta per affrontare l’impegnativo e affascinante percorso in salito verso il Santuario della Madonna di San Luca o per raggiungere il centro della città.

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