Borghi da visitare sulle colline delle Terre di Castelli

I centri più suggestivi delle colline modenesi

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Immersi tra le colline delle Terre di Castelli si trovano alcuni dei borghi antichi più affascinanti della provincia di Modena. Castelli medievali, natura incontaminata e prodotti enogastronomici tutti da scoprire. Una meta ideale per tutti gli amanti del weekend fuori porta rilassante e a misura d’uomo.

A caratterizzare in modo particolare la collina modenese sono certamente i tanti borghi storici disseminati in tutta l'area ai piedi dell'Appennino, dove la pianura si increspa e la natura si impadronisce totalmente del paesaggio.  Questi piccoli centri sono la testimonianza di un legame antico dell'uomo con questi luoghi e di una storia ricca di accadimenti, le cui testimonianze sono giunte fino a noi. Nelle Terre di Castelli si trovano alcuni tra gli angoli più suggestivi e panoramici, meta ideale per una gita nel fine settimana così come per escursioni a piedi, alla scoperta di borghi da visitare assolutamente per la loro offerta di storia, natura e grandi tradizioni enogastronomiche.

Levizzano Rangone, un borgo tra i vigneti

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A soli cinque chilometri da  Castelvetro di Modena, immerso tra i vigneti del lambrusco grasparossa, sorge il borgo di Levizzano Rangone, luogo dalla storia millenaria e tra i più suggestivi e apprezzati della collina modenese. Per la prima volta il nome di Levizzano appare in un documento dell'anno 890, dove viene citata una torre difensiva, eretta all'epoca dell'ultima grande invasione barbarica, quella degli Ungari. Il piccolo centro, che si va costruendo intorno a quello che, col passare dei secoli, diventa un vero e proprio castello, passa dopo l'anno 1000 alla famiglia di Matilde di Canossa. L'importanza di questa figura storica nell'epoca delle lotte per le investiture, che vedevano contrapporsi Impero e Papato, è centrale nella storia medioevale del dell'Italia settentrionale e ad essa è tutt'ora legato il nome dell'alta torre del Castello di Levizzano, detta appunto "Torre Matildica".

A poca distanza dall'abitato, lungo uno dei crinali che corrono lungo il profilo delle colline e tra i vigneti si trova un antichissimo luogo di devozione popolare che è un vero tesoro storico e architettonico. Si tratta dell'oratorio di San Michele, e la sua origine è incerta: se alcuni lo farebbero risalire all'epoca della costruzione del Duomo di Modena, intorno al XII secolo, altri ne spostano la fondazione in una data decisamente precedente, tra i secoli VIII e IX. La struttura conserva all'esterno l'antico portale con elementi in stile romanico, mentre all'interno è ancora visibile parte degli affreschi che la decoravano secondo il gusto della pittura gotica del 1300.

La collina tra Castelvetro e Levizzano è l'ideale anche per chi sceglie di lasciare da parte l'auto e percorrere a piedi o in bicicletta le stradine e i sentieri che la percorrono. E certamente questo luogo così carico di storia e suggestioni, è altrettanto ricco per la sua offerta in fatto di accoglienza ed enogastronomia. Dai ristoranti che animano il borgo di Levizzano, fino ai tanti agriturismi che fanno capolino da ogni vigneto, l'incontro con la migliore tradizione culinaria del territorio è un'esperienza garantita.

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Graspalonga Gourmet

Ogni anno, nell'ultima domenica di maggio, Graspalonga Gourmet porta gli appassionati di aria aperta, cicloturismo ed enogastronomia di qualità a scoprire le colline di Castelvetro  attraverso un itinerario panoramico, tra vigneti e luoghi dal grande fascino storico e naturalistico. Adatta anche ai bambini e agli sportivi di ogni esperienza ed età, Graspalonga Gourmet unisce il piacere di pedalare in compagnia in un ambiente unico a gustosi momenti di sosta e ristoro presso gli agriturismi del territorio.

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Lotta per la spada dei Contrari

Il borgo di Savignano alto a settembre riscopre il suo passato medioevale con la Lotta per la spada dei Contrari. L’evento, che fa rivivere l’insediamento nel 1409 del feudatario Uguccione Contrari, dà l’occasione alle sei contrade del paese di sfidarsi in gare e tornei dal sapore d’altri tempi. Per i visitatori è un’occasione unica per assistere allo spettacolo dei figuranti in abiti d’epoca e per gustare i prodotti tipici serviti nelle locande che si susseguono per le vie del paese.

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I presepi per le vie del borgo di Denzano

La magia del presepe prende forma nell'antico borgo di Denzano nell'ultima domenica di novembre. Nei cortili e per le vie del paese si può assistere alla mostra dei presepi illuminati all'imbrunire per creare un’atmosfera ancora più incantata. Cioccolata calda e burattini sono le attrazioni dedicate ai più piccoli, mentre per tutti è garantito un accogliente ristoro a base di frittelle di baccalà, crescentine e borlenghi.

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Il fascino medievale di Savignano alto

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A segnare l'ingresso nelle Terre di Castelli dal versante orientale è la collina di Savignano, il cui antico borgo medievale era posto nei secoli a guardia del confine tra possedimenti modenesi e bolognesi prima, quindi tra il Ducato Estense e lo Stato Pontificio. La natura strategica e militare di questo avamposto è ancora ben riconoscibile nelle architetture difensive arroccate sulla collina dove sorgeva in posizione dominante il castello, di cui oggi rimangono le porte d'accesso e parte delle mura. Una volta percorsa la ripida salita che porta alla spianata dove un tempo sorgeva il mastio e dove nei secoli successivi è stata edificata la chiesa parrocchiale, si gode di una vista impareggiabile, che spazia su tutta la pianura tra Modena e Bologna e sulle colline circostanti. Si tratta certamente di uno dei punti più panoramici dai quali affacciarsi per godere di una simile vista, una tappa davvero imperdibile.

I visitatori che vogliono raggiungere il borgo di Savignano alto e immergersi nella sua atmosfera senza tempo possono scegliere di arrivare comodamente in macchina, ma il luogo ben si presta per gli amanti delle passeggiate e del trekking, grazie ai sentieri che si spiegano lungo la collina e alla breve distanza che separa Savignano da Vignola e dagli itinerari ciclopedonali che corrono accanto al fiume Panaro. Da segnalare è anche la comodità della ferrovia Bologna - Vignola, che ha ben due fermate nel comune di Savignano.

Panorama, natura e storia: il borgo di Festà

Posta al confine con il territorio del Frignano, Festà è un naturale punto di incrocio tra le vicende storiche della montagna e della pianura, tra una natura rigogliosa e una storia antica, indicato tra i borghi da visitare da guide turistiche e dalla gente del territorio Per chi sale i tornanti che dal fondovalle portano a Festà, appare subito chiaro perché in epoca medievale questa posizione elevata quasi a picco sul fiume Panaro sia stata scelta per costruirvi un borgo fortificato: da qui si gode di un panorama unico, che domina il corso del fiume e offre un ampio sguardo sulle alture più vicine e sul profilo delle montagne in lontananza.

Anche se è probabile che questo non facesse necessariamente parte dell'intento militare primario, oggi Festà colpisce il visitatore anche per la straordinaria vista che offre sul Parco dei Sassi di Roccamalatina, che si apre come un ampio anfiteatro naturale sul lato opposto della valle e che da qui pare quasi potersi toccare.

Dell'antico castello di Festà oggi rimangono solo i resti di parte delle mura e la torre, divenuta in epoca più recente campanile della chiesa parrocchiale. Il sistema delle torri di avvistamento aveva nell'epoca medievale un grande valore strategico per i conti Montecuccoli, signori del Frignano, che con un codice di segnali trasmessi da una torre all'altra potevano velocemente tenere sotto controllo ciò che avveniva in tutto il territorio. Festà era un punto nevralgico di questo sistema, che permetteva di tenere i contatti con borghi fortificati posti a presidio della montagna sulla sponda opposte del corso del fiume Panaro, come Samone e il castello di Montequestiolo.

Ma Festà riveste anche un importante ruolo dal punto di vista ambientale, grazie soprattutto all'area faunistica gestita dalla Cooperativa Festà Natura Viva. Si tratta di un ambiente incontaminato e protetto che si estende su una superficie di oltre cento ettari. Qui è possibile osservare da vicino animali come cervi, daini, caprioli e mufloni. Tra gli uccelli spicca la presenza di rapaci come il falco pellegrino, la poiana e il gheppio. È possibile percorrere un circuito ad anello all'interno dell'area, attrezzato con postazioni di osservazione dalle quali ammirare da vicino gli animali indisturbati.

Uno dei modi migliori per scoprire Festà e il suo territorio è certamente quello di incamminarsi su uno dei numerosi sentieri che percorrono queste colline, per godere della pace di questi luoghi e del panorama che si apre sulla valle sottostante. Per concludere una visita a questi luoghi, la sosta più piacevole è certamente quella presso uno dei numerosi agriturismi o ristoranti della zona, dove le specialità enogastronomiche del territorio si fondono con i sapori e le tradizioni della montagna verso la quale da sempre Festà è crocevia.

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